sabato 30 ottobre 2010

Digitale Terrestre: A Chi Serve Realmente? E..i cloni dei canali noti


Analizziamo alcuni aspetti non propriamente di natura tecnologica e cerchiamo di dare delle risposte ad alcune domande che riguardano il digitale terrestre in Italia. Premetto che non si vuole fare pubblicità a nessuna delle società riportate di seguito e che per dovere di cronaca dovevano essere nominate.Come mai la Rai ha rinunciato a 300 milioni di euro che Sky Italia le dava per il rinnovo del contratto che permetteva alla tv satellitare di veicolare i contenuti di Raisat ( società controllata da Rai, Radio Televisione Italiana) sulle proprie frequenze? E di conseguenza, come mai Raisat, opportunamente rinominata, cominciava a trasmettere sul digitale terrestre in modo completamente gratuito perdendo di fatto quei soldi, il giorno dopo l'uscita da Sky?
-Perché due società storicamente "nemiche" perché in concorrenza tra loro danno vita ad una terza società ( Tivù e Tivusat) controllata da entrambe ( con un po' di Telecom)? Come mai è dovuta intervenire la UE per permettere a Sky di poter trasmettere sul digitale terrestre, visto che il sistema televisivo italiano stava cambiando con suoi canali free?

Sotto molti aspetti il digitale terrestre è già una tecnologia obsoleta, ma nonostante ciò potrebbe dar vita ad un sistema televisivo veramente aperto e concorrenziale, con l'arrivo di nuovi attori e fornitori di servizi radiotelevisivi.
Purtroppo vista la situazione politica del nostro paese, questo non avverrà; perché fino a quando una società di contenuti televisivi dove il maggior azionista è anche il presidente del consiglio, e i vertici della maggiore fabbrica italiana di cultura ( la RAI) saranno nominati dallo stesso, a quasi nessuno sarà consentito di entrare ed essere veramente concorrenziale nel nuovo sistema televisivo.
Per rendere più appetibile il digitale terrestre agli italiani, la Rai ha rinunciato ai soldoni che Sky le dava allargando ulteriormente il buco in bilancio, traslocando sul digitale terrestre, questo in modo da indurre gli italiani a comprare i decoder per fare in modo che gli stessi poi potessero abbonarsi eventualmente ad una delle offerte a pagamento che la famosa società di proprietà della famiglia del premier mette a disposizione degli utenti.
Cosa che è possibilissima vista la pubblicità ossessiva che viene fatta per reclamizzare tali offerte e visto il calo di contenuti e programmi che il servizio pubblico sta attuando, magari cercando senza ancora esserci riuscito di "censurare" o moderare le voci stonanti o stonate ( Santoro, Dandini, Saviano).
Ed ancora, il principale fornitore di decoder per il mercato italiano almeno fino a qualche tempo fa, è un parente stretto del primo ministro. Ora in effetti il mercato si è un po' allargato ad altri produttori, ma la corsa all'accaparramento dei decoder è avvenuta qualche mese fa quando appunto si è iniziato a parlare di digitale terrestre e quando c'era un solo produttore.
E' vero ci sono dei canali in più rispetto all'analogico ma sono pressoché delle copie di quelli già esistenti: La5 fa il copione a Canale 5, La7d a la7, Raiextra ai tre generalisti della Rai, Mtv a Mtv, e via via discorrendo.

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